Esce oggi Future Madness, il debutto su etichetta Sony/Epic della crew più eclettica del panorama elettronico italiano, i RESET!.”Future Madness” è primo disco di elettronica “collettiva” in Italia a dare tanto spazio agli ospiti internazionali quanto al “nuovo cantautorato” nazionale (dai Club Dogo a Le Vibrazioni).
Dopo aver calcato i palchi di mezzo mondo (fra gli ultimi quelli di Giappone e Australia) e dell’Italia intera, i RESET! decidono di condividere la loro esperienza in un diario di viaggio fatto di 17 tracce e 22 featuring (dalla leggenda new wave Paul King al leader degli EPMD Erick Sermon), che parte dal loro inconfondibile sound Turbofunk e spazia fra rap, mostri sacri della scena dance, cantautorato italiano e inaspettate influenze prog.
Nata a Milano nel 2007 da 4 producer/dj provenienti dalle esperienze musicali più disparate, la crew di RESET! si afferma in breve come leader dei party electro/alternativi del Nord Italia.
Dal 2009 inizia a pubblicare musica su label di prestigio come Dim Mak, Cheap Thrills e Mad Decent, a remixare artisti come Fatboy Slim, Robyn e Cassius e ad esser regolarmente spinta su Radio BBC1 raccogliendo feedback entusiasti da dj, produttori e clubbers da ogni angolo del globo.
Ed è proprio in anni di party in giro per il mondo, a costante contatto col pubblico, che ha perfezionato il dialogo diretto col loro interlocutore (e consigliere) preferito: la dancefloor.
Una moltitudine di gusti ed esperienze che non poteva che sfociare nel totale eclettismo del disco “corale” FUTURE MADNESS, manifesto di una generazione che trascende il singolo genere al grido di Facci Fare Una Festa (“street single” che ospita i due fenomeni rap nazionali: Ensi e Clementino), e dove la vera “follia” sta nella scommessa su un progetto di elettronica “pop” italiana dall’impostazione finalmente cosmopolita e trasversale, accomunabile alle esperienze dance/antologiche di Chase & Status e Rudimental.
Chi ha apprezzato la fusione di groove elettronico e cantautorato sperimentata nell’ultima edizione di Sanremo ammirerà la scelta dei numerosi featuring all’italiana (dal “nuovo cantautorato” rap di Guè Pequeno dei Club Dogo, Emis Killa e Noyz Narcos, al pop/rock di Diego Mancino e Francesco Sarcina de Le Vibrazioni) accostati a featuring internazionali (Lisa Kekaula, già voce di The Bellrays e Basement Jaxx, lo storico cantante new wave Paul King e il leader degli EPMD Erick Sermon) riconoscendo una scena elettronica nazionale ormai cosciente della propria competitività su scala mondiale oltre che territoriale.
Ora lasciamo spazio alle parole dei RESET! stessi che, traccia per traccia, ci raccontano l’ottovolante musicale di “Future Madness” fra influenze e aneddoti.
1) Do It In Style feat. Keith Murray e Steveland Swatkins
L’immaginario caramelloso del funk anni ’80 incontra la leggenda rap Keith Murray e il talkbox spaziale di Steveland Swatkins. La dichiarazione d’intenti è chiara: “We do it in style”
2) Future Madness feat. Lisa Kekaula
Su un loop di chitarra dal sapore disco si parla di possibili scenari del futuro. A fare da Cicerone – la regina del soul – Lisa Kekaula, voce dei The Bellrays e ospite negli album di Basement Jaxx e The Bloody Beetroots: “Just close your eyes don’t give a fuck and let it go”
3) Burning feat. Daniel Pearce
Una love-party-tune immersa in atmosfere deep, tra la voce del soulman inglese Daniel Pearce e la ritmica jackin’ house: “Something burning deep inside”
4) House Of Love feat. Paul King
Il sound senza tempo della new wave di Paul King, membro dei The King (ricordate Love and Pride?) e vj di MTV UK, racconta di posti lontani, di open culture e di “One girl, one boy it’s all it takes to make a house of love”. Primo singolo ufficiale estratto dall’album.
5) Un’Altra Versione feat. Andrea D’Alessio
New soul in versione dancefloor con la voce di Andrea D’Alessio, protagonista di X-Factor; momenti energici e party. Una delle canzoni in italiano del disco, il cui tema è ricominciare, cioé: Reset!
6) Facci Fare Una Festa feat. Ensi, Clementino, Stereoliez
Utilizzare le strutture pubbliche per creare aggregazione, tessuto sociale e comunità – un tema particolarmente nel cuore e nella storia della crew di Reset! gridato a squarciagola come uno slogan politico da due pesi massimi del rap italiano Ensi e Clementino.
7) Motorbike feat. Afrikan Boy
Un carnival party su un dancefloor giamaicano, vissuto a bordo di uno scooter leopardato guidato da Afrikan Boy, animale da palco e MC partner di M.I.A. nei suoi live
8) Non è l’America feat. Emis Killa e Clark P
Vette e precipizi della nazione si susseguono nelle vivide immagini evocate con forza dai versi di Emis Killa e dalle armonie soul.
9) Freedom
Prog rock e synth distorti, virtuosismi e psichedelia. La potenza dello slogan a ricordarci quanto sia importante alzare la voce in nome della libertà: “Freedom, raise your voice and sing!”
10) Il Tesoro feat. Guè Pequeno e Diego Mancino
Due visioni antitetiche dei soldi, dell’ economia: quella più astratta e romantica di Diego Mancino (Il tesoro Siamo Noi) e quella più terrena e pragmatica di Guè (Dedito solo al reddito) si incontrano in uno sperimentale mix tra electro, cantautorato italiano e rap.
11) Sound King feat. Noyz Narcos, Dubsidia, Dj 2P
Il fuoriclasse romano Noyz Narcos – e i pesi massimi della dubstep spagnola Dubsidia – in una traccia mutante: da rap horror core a glitch hop in una folle corsa con i bpm che continuano ad evolvere. C’è poco da girarci attorno : “Reset! Il suono King d’Italia”
12) Stand Your Ground feat. Caprice
Mantenere la propria posizione, questo il senso. A cantare Caprice, soul singer olandese. Il suono easy e testardo, con un preciso messaggio underline: stare con i piedi per terra.
13) Mezzanotte feat. Francesco Sarcina
Il mood è disco, l’ora è mezzanotte e aleggia la nostalgia per una dama misteriosa e il lato oscuro di Francesco Sarcina, ex cantatante de Le Vibrazioni, immerso nell’ambigua follia della notte.
“Rido corro e gioco fra le mille facce che, so che già domani io scorderò..”
14) Nuovo Inizio feat. Ghemon
Atmosfere soulful, solido groove garage house e cambi 2step incontrano la voce e i pensieri di Ghemon, rappresentante di punta del versante hip hop italiano più maturo ed intimista.
“Come lasciarsi andare lo sai…”
15) We Got The Funk feat. Bonnie Rabson
La voce della canadese Bonnie Rabson, basso moog, chitarre wah wah e sezione di fiati: il suono analogico del funk anni ’70 incontra la house music in questa dichiarazione di intenti: “We got what you want, not scared to loose control”
16) Cosmic Affair
Un viaggio space-disco strumentale fra le galassie a colpi di synth, talkbox, accenni prog e il sax tenore di Daniele Comoglio.
17) Shake The Party feat. Erick Sermon
Erick Sermon, leader del leggendario gruppo EPMD, nei ’90 cantava: “Ban the Cross-over”; poi ha sentito la strumentale del pezzo ed ha cambiato idea, travolto dal sound!
Una bomba electro-breaks-trap per chiudere in bellezza.