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“Glovo” è il primo brano ad aver presentato COMETE al grande pubblico, riuscendo a lasciare un ricordo indelebile nella mente delle persone. La canzone immortala quella scia temporale ed emotiva che porta alla fine di una storia d’amore non ancora conclusa: quella sensazione di sospensione, di solitudine, di incertezza vissuta da una coppia che si sta separando, che vorrebbe guardarsi con lo stesso sguardo di prima senza riuscirci, affannandosi nella ricerca di una soluzione peggiorando le cose. Le cene solitarie ordinate online accompagnano questo periodo aiutando i protagonisti a riflettere e a prendersi i loro spazi. Non mancano i riferimenti al grande cantautorato italiano a cui Comete è fortemente legato, la prima frase del brano vuole infatti omaggiare “La collina dei ciliegi” di Battisti. “Glovo” mostra un lato molto personale dell’artista che, come è sua abitudine fare, si regala senza filtri a chi lo ascolta.

– A volte la gente per strada mi dice:” Hei, ma tu sei glovo!”

In fondo si, sono io, mi sono messo davvero a nudo, è stato un pezzo scritto in pochissimi minuti che arriva al punto subito, ordino, mangio, butto il packaging
ma “ancora non credo di volere buttare te”.

Glovo è una storia d’amore, una storia di cibo che a volte consola                                                                                             

Eugenio Campagna
, in arte Comete, è nato a Roma nel 1991. Appassionato di musica fin da bambino, ha iniziato da ragazzo a scrivere canzoni e poi ad esibirsi come artista di strada e nei locali della sua città. Il suo nome d’arte è la sua poetica: “Come te”, è l’esigenza di scrivere le sue storie che poi sono le storie di tutti. Per questo Eugenio definisce il suo genere “Real pop”, parlare del reale, di quel Cornflakes che racconta una storia d’amore. Ed è proprio “Cornflakes” il suo primo singolo, uscito durante la sua partecipazione come concorrente ad X-Factor 13. Ad aprile 2020 esce la sua cover di “En e Xanax”, storico brano di Samuele Bersani a cui segue la pubblicazione di “Ma Tu”.