Dopo il disco di Platino con “’A Verità 2.0” e il grande successo di pubblico e di critica, ROCCO HUNT torna con il nuovo singolo “Vene e vvà”, in radio e in digitale da oggi, venerdì 4 settembre. Il brano, che segna un passaggio importante nel percorso musicale del rapper campano, anticipa l’uscita del suo nuovo progetto discografico.
“Ci hanno sporcato il mare e il futuro dei nostri figli,
Pensavo a mille cose il mese scorso, ero un po’ giù.
Perché se cadi qua è raro che ti ripigli…
E poi la vita diventa il contrario di quello che sogni tu!
Nelle metro tutti con il cellulare,
questa gente, guarda lo schermo non si parla mai…
Ha il terrore grazie alle notizie del telegiornale,
Che trasmette, ogni giorno le tragedie, le vendette e i guai”
“Vene e vvà” è un brano di denuncia sociale che non grida allo scontro ma si rifà a dei valori etici e morali, cosa che da sempre contraddistingue lo stile di Rocco Hunt. Il riferimento è chiaro: attraverso il mito di Bob Marley, la voce di Kingston Town che vive ancora nelle profezie che ha scritto e le cui parole facevano politica, Rocco canta di un sistema corrotto, dei morti negli stadi, del mare distrutto, del tempo sprecato guardando il cellulare e non parlando più, di questa vita che ci ruba il tempo. Non perde però la sua positività veicolando un messaggio di speranza che vive nei giovani di oggi.
«“Vene e Vvà” perché “tutto viene e tutto va” – racconta Rocco Hunt – in particolare le cose materiali, che stanno portando il mondo alla sua distruzione, mentre restano solo i principi dell’uomo, tramandati di generazione in generazione».
Ed è proprio dal video del brano, online da oggi su Vevo, che si evince bene questo concetto, in quanto Rocco si risveglia in un futuro dove l’uomo ha distrutto il pianeta.
Il brano, prodotto ancora una volta da Takagi & Ketra che firmano la musica insieme a Rocco Hunt già autore del testo, ricorda il mood delle canzoni precedenti, dove l’hip hop si fonde con il raggae, rielaborando il suo classico sound grazie anche al flauto di Enzo Avitabile e i cori di Emiliano Pepe.