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È veramente amore quello che arriva con l’ascolto di Really Love, il nuovo singolo di D’Angelo and The Vanguard: primo estratto dall’album Black Messiah, atteso da anni, arriva finalmente in radio da oggi 19 dicembre.

Nel 1995 l’artista originario di Richmond, in Virginia, ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica con l’album di debutto Brown Sugar, che ha fatto conoscere al mondo il sound nuovo e irresistibile di hit come la title track, Lady e Cruisin’, solo per citarne alcune. Nel 2000 D’Angelo è tornato con Voodoo, album che ha superato il traguardo del disco di platino. Il lavoro, acclamato dalla critica, gli è valso un Grammy come Best R&B Album, mentre il singolo Untitled (How Does It Feel) ha conquistato una statuetta nella categoria Best Male R&B Vocal Performance.

L’attesa dunque è finita: “Black Messiah”, disponibile in digitale dal 15 dicembre e in CD dal 17 dicembre, è già al primo posto della classifica degli album su iTunes in 20 paesi e in vetta a quella R&B in Italia.

Pubblicato dopo una gestazione di quasi 15 anni, l’album contiene 12 brani di musica senza tempo, dai testi toccanti e provocatori: un disco che richiede ripetuti ascolti al massimo del volume. In “Black Messiah” D’Angelo è accompagnato da The Vanguard – la sua band – e, in diversi brani, anche da Pino Palladino, James Gadson e Questlove. D’Angelo firma i testi di tutte le canzoni, alcune realizzate insieme a Q-Tip e Kendra Foster. Con musicisti di questa caratura è importante precisare che “per la registrazione non sono stati utilizzati plug-in digitali. Tutta l’elaborazione, gli effetti, il missaggio e la registrazione sono stati effettuati in analogico, su nastro, prevalentemente con strumentazione vintage”.

A proposito di “Black Messiah”, scrive D’Angelo nelle note di copertina:
“Black Messiah è un gran titolo. È facile fraintenderlo. Molti penseranno che parli di religione. Altri salteranno alla conclusione che io mi definisca un messia nero. Per me il titolo parla di noi. Del mondo intero. Di un ideale a cui ognuno si possa ispirare. Dovremmo tutti aspirare a essere un messia nero. Parla della gente che è insorta a Ferguson e in Egitto, di Occupy Wall Street, e in generale di una comunità che non ne può più e decide di cambiare le cose, ovunque si trovi. Più che lodare un unico leader carismatico, l’idea è quella di celebrarne migliaia. Molti brani – non tutti – hanno una connotazione politica, ma il titolo Black Messiah serve a includerli nel contesto più giusto. Il Black Messiah non è un uomo. È la sensazione che, collettivamente, siamo tutti quel leader”.