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John Mayer, sofisticato cantautore e ottimo chitarista americano, è finalmente tornato: venerdì 14 aprile è uscito in digitale il suo nuovo e settimo album “The Search For Everything”, che verrà pubblicato venerdì 21 aprile in versione fisica, su CD e doppio LP.

Il disco è stato registrato ai Capitol Studios di Hollywood, è stato prodotto da Steve Jordan e vede la partecipazione di Pino Palladino al basso. Unica ospite del disco la cantautrice americana Sheryl Crow, nella canzone “In The Blood”.

Mayer ha sempre percorso vari stili con una capacità straordinaria: dal rock al blues, dall’hip hop al jazz fino al country. In passato si è esibito e ha inciso dischi con molti artisti da Eric Clapton a BB King, Buddy Guy, Herbie Hancock, Jay Z, Alicia Keys, Kanye West, Pino Palladino e Steve Jordan.

Con i precedenti lavori da studio “Room For Squares”, “Heavier Things”, “Continuum”, “Where The Light Is”, “Battle Studies”, “Born And Raised”,  “Paradise Valley” e i 3 album live, John Mayer si aggiudicato ben 7 Grammy Awards e venduto oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo. Nel 2007 la prestigiosa rivista Time lo ha inserito nella lista dei 100 pensatori, leader, artisti ed entertainer contemporanei più autorevoli.  

In molti, in Italia, hanno avuto modo di conoscerlo da vicino e di restare incantati dal suo carisma sul palco del Circo Massimo dove ha regalato un’intensa performance solista, prima dello show dei Rolling Stones del giugno 2014.

Gli appassionati dei classici del rock psichedelico l’avranno scoperto di recente, da quando, nel 2015, Bob Weir dei Grateful Dead l’ha scelto come chitarrista nei suoi Dead & Company, superband formata insieme ad altri due storici compagni di band, Mickey Hart e Bill Kreuzmann.

I più attenti, invece, saranno rimasti ipnotizzati dalla sua inimitabile chitarra al fianco di Ed Sheeran alla cinquantasettesima edizione dei Grammy nel 2015.

L’album “The Search For Everything” è stato anticipato da due EP digitali, contenenti 4 nuove canzoni ciascuno  (il 20 gennaio scorso è uscito “The Search For Everything – Wave One” con “Movin On”, “Changing”, il primo singolo “Love On The Weekend” e “You’re Gonna Live Forever in Me”, e il  24 febbraio “The Search For Everything – Wave Two”, con “Still Feel Like Your Man”, “Emoji of a Wave”, “Helpless”e “Roll It On Home”). Oltre a questi 8 brani, in “The Search For Everything” ne sono presenti altri 4 (“In the Blood”, “Theme from ‘The Search for Everything”, “Never on the Day You Leave” e “Rosie”). Da poco è uscito il video di “Still Feel Like Your Man”, il singolo attualmente in promozione: http://smarturl.it/sflymvideo.

La tracklist dell’album:

Still Feel Like Your Man
Emoji of a Wave
Helpless
Love On The Weekend
In The Blood
Changing
Theme from “The Search for Everything”
Moving On and Getting Over
Never On The Day You Leave
Rosie
Roll It On Home
You’re Gonna Live Forever In Me


John Mayer

Originario del New England, John Clayton Mayer, che quest’anno compie 40 anni, cresce a Fairfield, in Connecticut, insieme ai due fratelli. Il padre, preside, e la madre, insegnante, assecondano la sua precoce passione per la chitarra che John inizia a suonare già all’età di tredici anni. La passione diventa presto un’ossessione i cui sforzi saranno ripagati dalla brillante carriera che gli si presenterà davanti. Eppure i genitori inizialmente sono così preoccupati dalla sua immersione maniacale nel mondo della musica da decidere di portarlo in visita da psicologi e psichiatri. Non è un’adolescenza molto semplice la sua e la situazione non migliora quando, a soli diciassette anni, è ricoverato per problemi cardiaci. Proprio durante la permanenza di una settimana in ospedale, però, arriva l’illuminazione e il giovane Mayer, ancora scosso dall’episodio, decide di scrivere i suoi primi testi nella prima notte dopo le dimissioni. Da quel momento intuisce che la sua carriera sarà nel mondo della musica.

I genitori cercano di trovare un punto di mediazione obbligandolo a iscriversi al college, consentendogli, tuttavia, di iscriversi in un istituto musicale, nella fattispecie il rinomato Berklee College of Music di Boston. Il patto dura poco, perché dopo appena due semestri, John Mayer e il compagno di college e sala prove, Clay Cook, decidono di fare le valigie e di trasferirsi ad Atlanta per mettere in piedi un progetto musicale, i LoFi Masters. I due suonano ovunque e si fanno conoscere da influenti addetti ai lavori del luogo, ma presto le loro strade si divideranno per la volontà di Mayer di intraprendere percorsi più pop. Nel 2000 presenta il suo EP autoprodotto “Inside Wants Out” affiancato dal produttore David LaBruyere al prestigioso SXSW di Austin. Grazie al suo talento e alle sue doti canore, colpisce al cuore la nuova label Aware Records che gli propone subito un contratto, pubblicando, un anno dopo, il suo LP d’esordio “Room For Squares”, inizialmente uscito solo su internet e presto remixato e distribuito da Columbia, per cui usciranno tutti i successivi album di Mayer.

È l’anno della svolta: trainato da autentiche gemme quali “No Such Thing”, “Why Georgia” e “Your Body Is a Wonderland” (brano premiato ai Grammy come migliore performance pop vocale maschile), il disco, che a oggi ha venduto quasi cinque milioni di copie, arriva velocemente in Top 10 su Billboard. Il neanche venticinquenne John Mayer, che guadagna un’altra nomination ai Grammy come migliore novità musicale, sembra in grado, come pochi autori contemporanei, di ridare lustro e vita alla tradizione del songwriting americano, grazie a un’anima pop che ha il respiro dei grandi classici del blues e del folk. Piace alla critica e a un pubblico traversale e in molti lo considerano una sorta di erede spirituale di Dave Matthews.

Nemmeno due anni dopo arriva il disco della consacrazione, “Heavier Things”, che conquista il primo posto in classifica e un altro ambitissimo Grammy, grazie a “Daughters”, che vince il titolo di canzone dell’anno battendo a sorpresa le favoritissime “Boulevard of Broken Dreams” dei Green Day, “Jesus Walks” di Kanye West, “The Reason” degli Hoobastank e soprattutto “If I Ain’t Got You” di Alicia Keys, che come ammette John, non senza umiltà e stupore, nel corso della premiazione, meritebbe il riconoscimento più della sua “Daughters”. In questi anni iniziano a susseguirsi una serie di grandi apparizioni sui palchi nordamericani, da chitarrista per l’icona del jazz Herbie Hancock e per le leggende del blues B.B. King, Buddy Guy ed Eric Clapton. La sua voce finisce nei credits della hit “Go” del rapper Common e di “Bittersweet Poetry”, hidden track del popolarissimo album “Graduation” di Kanye West. Nel 2004 Steve Jobs lo invita come guest nel suo tradizionale discorso di inizio anno al Macworld Conference & Expo. Apprezzatissimo come vocalist e come chitarrista da un seguito sempre più vasto, grazie a queste collaborazioni si avvicina sempre di più al mondo mainstream e del gossip, anche per le sue chiacchieratissime relazioni sentimentali che di lì agli anni venire, lo legheranno a Jennifer Love Hewitt, Jessica Simpson, Jennifer Aniston, Katy Perry e Taylor Swift. Il terzo album, “Continuum”, esce nel 2006 alla fine del suo primo tour di supporto ai Rolling Stones. Nell’album si avverte un cambio di direzione che lo porta verso sonorità sempre più consapevolmente rock e adulte. Arrivano altri due Grammy, quello per il migliore album pop dell’anno e per la migliore canzone pop dell’anno, grazie a”Waiting on the World to Change”. Nell’autunno dello stesso anno compare nelle celebri serie televisive C.S.I. (con “Waiting on the World to Change” e “Slow Dancing in a Burning Room”) e Dr. House (con “Gravity”). Nel 2007 Time lo inserisce nella lista dei personaggi più influenti dell’anno e il seguito di “Continuum”, uscito nell’autunno del 2009, ripete il successo commerciale del suo predecessore, assestandosi già nella settimana d’uscita al primo posto di Billboard. “Battle Studies”, accompagnato da un imponente tour nelle grandi arene, consolida il sound di John Mayer, diventato ormai un marchio di fabbrica, in un perfetto equilibrio tra pop e rock. Non a caso nello stesso anno trionfa, ancora una volta ai Grammy, grazie a “Gravity” (migliore performance pop vocale maschile) e “Say” (migliore performance rock maschile). L’ascesa sembra inarrestabile, ma come tutte le storie di successo, piovono dal cielo i primi intoppi, legati ad alcune controverse interviste sulla sua vita privata rilasciate ai media americani e alle complicazioni di una grave infiammazione alle corde vocali che lo costringe a lunghe settimane di break. John si ritira in cerca di solitudine e conforto, nell’estrema periferia del Montana, a Bozeman, dove trova una nuova ispirazione per portare a termine “Born And Raised”, album molto intimo e “americano” che lo riporta indietro nel tempo alla ricerca delle radici della musica della tradizione a stelle e strisce.

L’album conquista subito i vertici delle classifiche, vi resta al primo posto per più di due settimane, ma il riacutizzarsi della sua infezione lo costringe a un nuovo periodo di riposo “vocale”. Negli stessi mesi compare con la sua Fender al fianco dei Rolling Stones in New Jersey e poi in TV al fianco di Frank Ocean, prima di tornare a tempo pieno sui palchi nordamericani. Lo stesso Frank Ocean e Katy Perry figureranno come guest del suo sesto album, “Paradise Valley”, pubblicato nell’agosto del 2013 e dedicato alle valli del Montana che lo hanno adottato in questi ultimi anni e dove tuttora risiede. Il successo commerciale resta intatto nonostante le nuove contaminazioni: secondo posto nella settimana su Billboard e a oggi 350mila copia vendute in tutto il mondo. Tra tour, performance di supporto ai Rolling Stones e il nuovo progetto con i reduci dei leggendari The Grateful Dead, John Mayer non smette mai di scrivere canzoni e nel 2016 inizia a registrare il suo settimo album “The Search Of Everything”, uscito in digitale il 14 aprile e atteso per il 21 in versione fisica.

Durante il tour mondiale, John Mayer farà tappa anche in Europa tra il 3 e il 12 maggio:

3 maggio    Amsterdam, NL             Ziggo Dome
5 maggio    Herning, DK                  Jyske Bank Boxen
7 maggio    Stoccolma                      Ericcson Globe
8 maggio    Oslo                                Spektrum
9 maggio    Copenhagen                  Royal Arena
12 maggio  Londra                            The O2